Nel mese di ottobre il Consiglio dell’Unione europea ha approvato in via definitiva le nuove norme sulla protezione di disegni e modelli dell’Unione Europea. Le nuove norme mirano, tra l’altro, ad aggiornare la legislazione rispetto alle tecnologie emergenti, a incentivare le piccole imprese e a rendere più chiara la tutela dei componenti di prodotti complessi.
1. Nuova denominazione e simbolo
Si segnala un restyling terminologico: il “Design Comunitario” verrà ribattezzato “Design dell’Unione Europea”, in linea con la denominazione adottata per il Marchio dell’Unione Europea.
Inoltre, sarà introdotto un nuovo simbolo per rappresentare un design protetto: una “D” cerchiata, simile al simbolo ® del marchio registrato e a © del diritto d’autore.
2. Design digitali e dinamici
Inoltre, le definizioni di concetti cardine come “design” e “prodotto” saranno ampliate per includere anche i design puramente digitali. La modifica in questo caso non è puramente terminologica.
Infatti, la protezione conferita dalla registrazione non sarà più limitata alla riproduzione statica tipica degli oggetti fisici, ma potrà avere ad oggetto anche elementi dinamici come animazioni, transizioni e movimenti che influiscono sull’aspetto di un prodotto o di una sua parte. La novità potrebbe interessare, in particolare, oggetti virtuali, parti di videogiochi, spettacoli di luci, cartelloni dinamici (si pensi, ad esempio, a quanto realizzabile con tecnologie quali la stampa 3D o gli NFT).
Inoltre, le domande di registrazione potranno includere file video. Il numero di visualizzazioni del prodotto consentite nel contesto di un’unica domanda di registrazione sarà aumentato per offrire una rappresentazione più completa del design per cui si chiede tutela.
3. Nuove disposizioni in tema di contraffazione in contesti digitali
Le disposizioni in tema di contraffazione saranno aggiornate per adattarsi alle moderne tecnologie. La nuova normativa si riferisce infatti espressamente ad atti come “scaricare”, “creare”, “distribuire”, “condividere” software o contenuti multimediali che copiano un design protetto prevedendo in modo espresso che tali atti costituiscano contraffazione. Questo cambiamento sarà utile a garantire che le riproduzioni digitali o la stampa 3D di oggetti protetti possa essere legalmente perseguita, rafforzando la tutela del design nell’era digitale (si pensi agli illeciti perpetrati nei mondi virtuali del metaverso o in contesti di realtà aumentata).
4. Limitazioni per i ricambi e componenti di prodotti complessi
Una novità importante riguarda i pezzi di ricambio. Il design dei componenti di prodotti complessi non sarà proteggibile se serve esclusivamente a ripristinare l’aspetto originale di un prodotto (c.d. pezzi “must match”). Farà eccezione il caso in cui il componente presenti esso stesso carattere di novità e individualità, risultando altresì visibile durante il normale utilizzo del prodotto complesso. In tali eventualità, sarà consentita la registrazione del disegno o modello relativo al singolo pezzo di ricambio.
Sarà previsto un periodo transitorio per i titolari di design già registrati al fine di allinearsi ai nuovi requisiti.
5. Eccezione per parodia, satira e critica
Verrà introdotta un’eccezione che consente l’utilizzo di disegni registrati a scopo di parodia, satira o critica in assenza di consenso del titolare, purché tale utilizzo risulti conforme alle prassi commerciali lecite e di buona fede.
6. Modifiche alle tasse
Le tasse di rinnovo deposito per i Design dell’Unione Europea saranno ridotte per risultare più convenienti per PMI e privati. La tassa per il primo rinnovo quinquennale sarà di 150 euro, aumentando gradualmente fino a 700 euro per i rinnovi successivi.
Inoltre, sarà semplificata la procedura di registrazione: l’abolizione del requisito dell’unità di classe permetterà di includere design appartenenti a diverse classi di Locarno in un’unica domanda – pur con un tetto massimo al numero di design per domanda – ottimizzando i costi per le richieste multiple.
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Le nuove norme entreranno in vigore gradualmente a partire dal 2025, con modifiche che interesseranno il Regolamento n. 6/2002 sui disegni e modelli comunitari e la Direttiva n. 98/71 sulla protezione giuridica dei disegni e modelli. Le modifiche in quest’ultimo caso dovranno essere recepite in Italia nel Codice di Proprietà Industriale.