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Asset immateriali, AI e proprietà intellettuale: la sfida di UTT e creativi

Studio Legale Pallavicini
15 luglio 2025
2 min di lettura

Secondo il recente rapporto World Intangible Investment Highlights 2025 pubblicato dalla WIPO in collaborazione con la Luiss Business School (vedi qui), dal 2008 al 2024 gli investimenti in asset immateriali – come software, database, know-how, design e marchi– sono cresciuti a un ritmo quasi quattro volte superiore rispetto a quelli in asset materiali (macchinari, edifici, impianti).

Un cambio di paradigma silenzioso ma profondo, che ridisegna le priorità per chi opera nel mondo dell’innovazione, della creatività e del trasferimento tecnologico.

1. Implicazioni per gli Uffici di Trasferimento Tecnologico (UTT)

Asset intangibili – quali software, know-how, dati e, più in generale, il capitale organizzativo – stanno acquisendo un ruolo sempre più centrale nei processi di valorizzazione della ricerca e dell’innovazione.

Per gli UTT, ciò implica, tra l’altro:

– la necessità di strutturare strumenti contrattuali idonei a tutelare beni non brevettabili (NDA, clausole IP, licenze);

– una maggiore attenzione alla governance della proprietà intellettuale nei progetti incentrati su AI, big data, modelli generativi.

2. Opportunità e sfide per il settore del design

Per le imprese creative e i professionisti del design, il passaggio da un’economia tangibile a una immateriale rappresenta tanto un’opportunità quanto una responsabilità.

La protezione giuridica di design, marchi e dei contenuti digitali assume un rilievo strategico, in particolare in un contesto sempre più esposto all’imitazione (pensiamo al fenomeno “dupes”) e all’appropriazione illecita.

L’introduzione di strumenti digitali e intelligenza artificiale nei processi creativi richiede attenzione sia sotto il profilo della titolarità dei diritti, sia nella contrattualizzazione dei rapporti con fornitori, collaboratori e partner.

La sottovalutazione degli asset intangibili può tradursi in una mancata valorizzazione economica, in contenziosi futuri e in perdita di competitività.

3. Serve assistenza per proteggere o valorizzare il tuo capitale immateriale?

Siamo a disposizione per affiancarti nella definizione di strumenti giuridici adeguati e strategie efficaci per:

– tutelare invenzioni, software, know-how e dati;

– valorizzare asset immateriali attraverso contratti (es. contratti di licenza, contratti di opzione, contratto di ricerca e sviluppo, contratti di collaborazione);

– strutturare policy IP e accordi nei progetti finanziati (es. Horizon).

FAQ

Cosa sono gli asset immateriali?
Sono beni privi di consistenza fisica ma dotati di valore economico, come software, database, design, invenzioni, marchi, know-how.

È possibile proteggere output creativi generati da intelligenza artificiale?
Dipende dal grado di intervento umano, dalla natura dell’opera e dal quadro normativo applicabile. Una valutazione specifica è sempre necessaria.

Si può licenziare un software sviluppato nell’ambito di un progetto di ricerca?
Sì, a condizione di conoscere esattamente le condizioni di licenza, i vincoli a monte, e di definire chiaramente le clausole di titolarità e sfruttamento.

Quali strumenti legali sono più efficaci per tutelare dati e know-how?
Accordi di riservatezza (NDA), clausole IP nei contratti di collaborazione, regolamenti interni e una corretta gestione della documentazione tecnica.

Hai bisogno di una consulenza specifica?

Ogni situazione è unica. Una strategia su misura può aiutarti a vedere finalmente i tuoi sforzi premiati.

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